Risparmiare energia usando la lavastoviglie si può: ecco come

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Lavastoviglie consumo energetico

L’efficacia dei lavaggi e la loro efficienza energetica sono caratteristiche ormai fondamentali nelle lavastoviglie di oggi: ecco perché i modelli più recenti si basano su tecnologie improntate al maggior risparmio di energia possibile. I consumatori possono avere un’idea delle prestazioni degli apparecchi che hanno intenzione di comprare facendo riferimento alle etichette energetiche, su cui sono segnalate tre differenti classi di efficienza.

Le classi di efficienza

Una prima classe di efficienza riguarda il livello di consumo di energia elettrica valutato per un ciclo di lavaggio: è, appunto, la cosiddetta classe di efficienza energetica. Una seconda classe, invece, individua l’efficacia di lavaggio. Una terza classe, infine, ha a che fare con l’efficacia di asciugatura. Per avere la certezza di possedere una lavastoviglie all’avanguardia e in grado di consumare poco, è preferibile puntare su un modello in tripla classe A o addirittura di classe più elevata, dalla A+ alla A+++, che rappresenta il massimo.

Risparmiare energia con le funzioni elettroniche

Uno dei metodi con i quali le lavastoviglie odierne riescono a risparmiare energia è costituito dall’impiego delle funzioni elettroniche: esse selezionano le opzioni di lavaggio più indicate a seconda dei casi, impostando il programma di volta in volta più adatto al tipo di trattamento che è necessario. In questo modo è possibile ottimizzare i consumi, con un vantaggio evidente sia dal punto di vista ecologico che sul piano economico, con bollette meno “antipatiche”. Le funzioni elettroniche fanno sì che gli apparecchi moderni siano sempre più indipendenti e non abbiano bisogno del monitoraggio degli utenti, in virtù di una crescente autonomia: per averne dimostrazione è sufficiente cliccare su https://www.yeppon.it/grandi-elettrodomestici/lavastoviglie/ ed esplorare il ricco catalogo di proposte a disposizione.

Come agiscono le funzioni elettroniche

Il meccanismo alla base delle funzioni elettroniche è correlato all’azione di vari tipi di sensori, per effetto dei quali in occasione del primo risciacquo viene rilevato il livello di torbidità dell’acqua. Questo parametro serve a identificare il grado di sporcizia delle stoviglie che devono essere pulite: in questo modo l’elettrodomestico sa qual è il ciclo più appropriato da utilizzare e lo selezione in maniera automatica. Ma non ci sono solo questi sensori: altri, per esempio, servono a quantificare il carico e a misurare la temperatura esterna, in modo tale che i parametri di lavaggio e di asciugatura possano essere modificati di conseguenza. Si adeguano, così, le temperature, la durata del programma e la quantità di acqua. E non è tutto, perché ci sono ulteriori rilevatori elettronici che contribuiscono a rendere le lavastoviglie più sicure, dal momento che rintracciano le più piccole perdite e fanno entrare in azione una valvola di sicurezzagrazie a cui l’erogazione dell’acqua viene bloccata.

L’acqua calda di rete

Il risparmio di corrente in una lavastoviglie di ultima generazione può essere garantito anche dal ricorso all’acqua calda di rete. In questo tipo di elettrodomestico, infatti, il consumo di energia elettrica è dovuto soprattutto all’energia che è necessaria per riscaldare l’acqua e fare in modo che essa arrivi alla temperatura desiderata: in alcuni casi può essere di 40 gradi, ma per altri programmi di lavaggio si può giungere fino a 70 gradi, temperatura che consente non solo di pulire, ma anche di igienizzare i piatti eliminando i batteri. Ebbene, negli apparecchi più avanzati si può evitare che l’acqua venga riscaldata con le resistenze interne, che determinano consumi ingenti, semplicemente con l’inserimento di acqua calda di rete, cioè riscaldata con la caldaia, come quella che esce dal rubinetto. Si stima che grazie a questa soluzione ecologica i consumi di energia possano essere abbassati di quasi il 40%.